“Non mi ero nemmeno resa conto di avere fatto tutte queste cose, eppure sono io, è tutto vero. E posso utilizzarle per farmi notare!”

 Chiedere un feedback ad un professionista significa rivolgersi a qualcuno che non è soggett0 a ‘bias’ percettivi. Calato nella tua routine quotidiana, tu stesso potresti sottovalutare  il valore di ciò che ogni giorno realizzi per la tua organizzazione. Mentre una persona di esperienza, abituata a selezionare e a coordinare molti collaboratori, può darti delle prospettive vincenti a cui tu non penseresti, e farti vedere le parti di te di cui non ti accorgi o che sottovaluti.

 

Un esempio.

Gemma, finance manager romana, raccontava il suo profilo professionale di gestore capace e affidabile, certa di voler dare di sé un’immagine solida, in vista delle posizioni manageriali per cui si proponeva. Dopo un colloquio di coaching si è resa conto che   “Ho creato io stesso l’ufficio in cui lavoro. 5 anni fa non c’era nulla e io ho creato i processi, gli strumenti e i metodi con i quali oggi lavoriamo io e altre 4 persone. Il mio capo, che è arrivato da poco, ha trovato tutto già fatto: perciò sono io che ancora oggi mi assicuro che le cose funzionino”.

Improvvisamente ha visto questa sua esperienza. Che poteva essere valorizzata come dimostrazione di autonomia, innovazione, competenza. Oltre all’affidabilità che tanto le premeva.

 

Un altro esempio.

Marco, romano, impiegato nel settore bancario, era abituato a pensarsi all’interno dell’organizzazione del suo capo; come un buon collaboratore più che come un potenziale responsabile. Fin quando gli è venuto in mente che “L’anno scorso al mio capo è stato assegnato un nuovo progetto internazionale di grande visibilità: così per 6 mesi io ho portato avanti tutta l’operatività del nostro ufficio, creando anche nuove reportistiche destinate al nostro  Top Management e alle Direzioni: che il mio capo guardava brevemente poco prima degli incontri”.

Esperienza valorizzata come dimostrazione di affidabilità, cura per i dettagli, competenza. e in più  capacità di farsi carico di responsabilità allargate e di comunicare efficacemente con i livelli alti dell’organizzazione.

 

Personalmente, lavoro anche a distanza utilizzando le e.mail e Skype, e utilizzo un mix brevettato di storytelling, mappe mentali e applicazioni di neuroscienze. E’ possibile trovare tutto sul mio sito Freenautabar.it  e che CoachingZone ha scelto di sponsorizzare, proponendo l’iniziativa ai lettori che si candideranno a questo link

Di Paola Ricca

Certified Executive Coach, Senior Training Consultant. Ha ideato un metodo di coaching che si ispira alle neuroscienze e utilizza le mappe mentali, l’autonarrazione e il potere delle immagini e delle metafore. Propone interventi veloci, di pochi incontri focalizzati sul risultato - anche a distanza via Skype, come punto di partenza/fondamento per un percorso autonomo di self coaching.