Questo testo rappresenta l’ideale background di  Marc il Canadese che Julio Gonzalez ha pubblicato  su Senior Nel Mondo / Osservatorio Senior 2015. Gli episodi contenuti nel testo corrispondono a esperienze vissute o testimoniate all’autore, e da lui rielaborate per una migliore comprensione dei temi. Ogni eventuale somiglianza a persone e situazioni reali è da considerarsi una coincidenza.

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Nato a Vancouver da genitori nordeuropei, Marc lavora nel campo del turismo da più di 40 anni. Periodo nel quale ha seguìto viaggi di tutti i tipi: dalle vacanze studio, al turismo per famiglie, viaggi di pellegrinaggio, fino ai viaggi avventura. In passato è stato impiegato in piccole agenzie viaggio, ha lavorato come gestore di agenzie all’estero, e negli ultimi anni ha lavorato come free lance per diversi gruppi di operatori turistici, facendo il consulente per la progettazione di viaggi: definendo i programmi, le strutture alberghiere, i percorsi e i collegamenti alternativi. Questa attività lo ha spinto a vivere in momenti diversi sia in Africa che in Asia.

 

Ora ha 65 anni, ed in base alla legislazione canadese sta andando ufficialmente in pensione. Infatti, sta completando i necessari iter burocratici per poter totalizzare gli anni lavorati all’estero in modo di integrarli ai conteggi degli anni lavorati in Canada. Nonostante la maggior parte dei paesi dove ha lavorato abbia accordi pensionistici con il suo paese d’origine,  la mensilità finale della rendita che percepirà non sarà molto alta, soprattutto a causa della diversità dei sistemi pensionistici e delle conversioni di valuta verso il dollaro canadese. Lui sarà costretto a continuare a lavorare per poter ancora guadagnare e non intaccare i suoi risparmi.

 

A questo proposito, Marc si era ricordato di Alex, un suo ex-cliente che faceva il coach e aveva deciso di chiamarlo per avere un suo parere.  I due erano rimasti in contatto dato che Alex era un amante dell’Asia, e Marc era uno specialista per i viaggi in quella regione.

Alex, che aveva circa 45 anni, era un coach esperto nella gestione di persone in processo di transizione e rimase un poco sorpreso dalla richiesta: fare coaching a Marc era proprio un’esperienza che non avrebbe mai pensato di fare…..

 

Marc ha un po’ di apprensione sulla parte strettamente economica, ma in realtà lo preoccupa anche un aspetto vocazionale. Ovvero, lui è consapevole di voler continuare a lavorare nell’industria del turismo, ma gli piacerebbe farlo in un modo un po’ diverso.  Inoltre, nella sua condizione di quasi pensionato, vorrebbe fare una scelta in grado di coinvolgere anche la sua compagna, anch’essa prossima alla pensione e con propri progetti al riguardo.

 

Marc aveva avuto molte esperienze professionali e personali all’estero durante la sua vita lavorativa e aveva sviluppato una fortissima capacità di gestione interculturale:  si sentiva a suo agio in contesti e situazioni diverse, riuscendo a muoversi facilmente in ogni Paese. In questo periodo però doveva gestire un cambiamento importante: una nuova fase della sua vita nella quale la società imponeva certe regole e creava determinate attese legate al ruolo di essere in pensione.  Come conoscitore dei processi di comunicazione e  cambiamento culturali,  voleva gestire questo processo in maniera professionale, e per questo sentiva il bisogno di parlare con un esperto.

 

Marc chiedeva ad Alex di poter pensare con lui ad alta voce, perchè aveva bisogno di un ascoltatore intelligente. Che lo aiutasse a chiarirsi le idee per poter gestire il cambiamento che si accingeva a compiere: vale a dire come gestire il passaggio da persona coinvolta nel mondo del lavoro a quella di pensionato graduale; e soprattutto capire quale attività e in quale luogo. Marc  si autodefiniva un nomade incallito. La sua inclinazione naturale sarebbe stata quella di vivere in un paese caldo e organizzare viaggi avventurosi. La sua compagna però non era molto per la quale, e dovevano arrivare ad un compromesso.

 

Il coaching di persone senior avviene in genere attraverso un percorso particolare che ha diverse sfaccettature:

  • Da una parte siamo davanti a persone con esperienze pregresse piene di eventi e situazioni i cui significati si sono anche evoluti nel tempo.  Sia che queste esperienze siano ricordate come successi oppure come insuccessi personali, esse lasciano ricordi ed emozioni sulle quali le persone dovranno poter interpretare e cogliere insegnamenti ed energie per guidare i propri progetti futuri. Il grande rischio è rimanere fermi nel passato.
  • Dall’altra parte, ci sono gli input delle persone vicine al senior (famigliari, amici, ex colleghi, le stesse istituzioni) che in maniera a volte inconsapevole creano aspettative rispetto a ciò che queste persone possono o non possono fare: occorre aiutare a capire i condizionamenti presenti nella cultura dell’essere senior. Come si fa nell’affrontare la gestione di qualsiasi nuova cultura nuova, anche questi condizionamenti dovrebbero essere analizzati e gestiti.
  • Infine, ci sono anche aspetti legati alla salute; è importante esserne coscienti per dare il peso e il significato corretto, cercando di rimuovere miti invalidanti a priori e trovando soluzioni alternative. Lo scopo finale è quello di arrivare a riformulare un progetto che accompagni la transizione verso il nuovo contesto.

 

Alex lo aiutò a sdrammatizzare alcuni temi che stavano creando un po’ di ansia in Marc. In particolare, incominciava ad avere qualche problema che lo rendeva meno agile rispetto a quando era più giovane. Avrebbe voluto progettare itinerari alternativi per viaggi speciali, ma si rendeva conto di non avere più le forze di un tempo per farlo di persona. Durante varie conversazioni con Alex, e attraverso l’analisi fatta insieme, si rese conto che avrebbe potuto affrontare i nuovi itinerari, se avesse rinforzato i suoi contatti con alcuni corrispondenti nei diversi Paesi, viaggiando di persona solo alla fine, per definire gli ultimi aspetti.  Si sentì molto confortato perchè quello che sembrava un grande ostacolo era stato ridimensionato con l’aiuto di Alex.  Sapeva di colleghe che avevano affrontato difficoltà maggiori. Marc confermò il suo interesse a concentrarsi sui paesi asiatici. Erano stati la sua passione e aveva molte esperienze con le quali costruire nuove destinazioni.

 

Marc ha vissuto in diverse provincie del Canada, dove, paese di migranti, le persone si spostano seguendo il lavoro. Oggi ha scelto Montréal come residenza. Ha deciso di programmare i suoi spostamenti in modo che durante i mesi dell’inverno canadese si sarebbe stabilito in qualche paese caldo della regione asiatica, per sviluppare i nuovi prodotti che voleva proporre,  per poi tornare in Canada in estate per godersi il suo paese.

Per la sua compagna questa è sembrata una buona soluzione. Marc è contento e si sta preparando per questa nuova vita.

 

Per Alex lavorare con Marc come suo coach era stata una esperienza molto ricca.  In più di una occasione sentì che era lui ad approfittare dell’esperienza dell’amico per analizzare i temi noti da nuovi punti di vista. Nel processo di preparazione del cambiamento, il bagaglio di esperienze e dei vissuti di Marc era una fonte inesauribile di conoscenze.

Di Julio Gonzalez

Educato in Messico, Canada e Stati Uniti, vive in Italia da più di trent’anni. Manager internazionale, ha gestito direttamente, in diversi ruoli nelle Direzioni Risorse Umane dove ha lavorato, progetti di integrazione di aziende e culture diverse in Italia, Europa, Americhe, Asia e Oceania.