Probabilmente in mezzo è successo qualcosa che ti ha messo in difficoltà. A cui è seguita una risposta poco convinta, una spiegazione insufficiente. Una domanda sul curriculum se l’interlocutore è un selezionatore, sul prodotto se l’interlocutore è un cliente, sulle implicazioni dell’accordo se l’interlocutore è un potenziale partner.

Per gestire le domande spinose occorre allenarsi. Che le domande vengano da un cliente, una controparte, un selezionatore, un avversario professionale, un allievo.

E’ un’abilità che va oltre quelle di public speaking. Saper rispondere è diverso da saper parlare/raccontare: significa

  • concentrarsi sul quesito specifico,
  • capire qual è il dubbio da sciogliere,
  • distinguere ciò che l’altro già sa da ciò di cui cerca conferma
  • utilizzare gli argomenti adatti per quello specifico interlocutore,
  • trovare il proprio stile, e avvalersi di un tono convincente senza essere enfatico o arrogante.

 

L’allenamento si può fare con un coach, un mentor, un amico, o anche con dei supporti di self coaching.

O ancora meglio, con un veloce percorso di coaching e di feedback che sia solo la premessa di un ulteriore sviluppo di self coaching, in modo da chiarirsi le idee ed affrontare le domande che mettono in difficoltà.

 

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Di Paola Ricca

Certified Executive Coach, Senior Training Consultant. Ha ideato un metodo di coaching che si ispira alle neuroscienze e utilizza le mappe mentali, l’autonarrazione e il potere delle immagini e delle metafore. Propone interventi veloci, di pochi incontri focalizzati sul risultato - anche a distanza via Skype, come punto di partenza/fondamento per un percorso autonomo di self coaching.