by Giulia Stazzi

In continuità con i percorsi formativi organizzati all’interno della Società, durante l’apprendimento i nostri corsisti vengono stimolati nell’individuare un obiettivo di crescita personale e professionale, da condividere con i colleghi. Un obiettivo stimolato dal corso di formazione stesso, che quindi può essere delegare di più, o focalizzarsi maggiormente sulle priorità, o accelerare i tempi di consegna dell’output, tanto per fare qualche esempio.

Attraverso la formazione ATM di Milano sta sperimentando un nuovo strumento per il consolidamento delle competenze manageriali: il peer coaching. Cioè un rapporto di coaching, che agisce come rinforzo su un percorso di miglioramento, e che si realizza fra pari, fra colleghi, e normalmente in modo reciproco (cfr. Mentoring a due). E non, come di consueto, fra un coachee che impara e un coach che lo aiuta a procedere.

Vengono così proposte coppie di lavoro che si impegnano ad attivare, per un periodo di circa tre-quattro mesi, una serie di momenti di confronto sistematici. Per il monitoraggio dei piccoli successi ottenuti nell’applicazione degli strumenti trasmessi durante il corso; oppure, al contrario, delle difficoltà incontrate nell’utilizzo degli stessi. Per uno scambio su quali cose funzionano e quali no. Per non essere soli in una fase di transizione personale.

Un esempio è stato il corso interdirezionale “Sul filo della responsabilità’” condotto dalla dott.ssa Volpi, e  rivolto al personale di staff. In questo caso la formazione ha trattato in modo focalizzato il rinforzo delle abilità manageriali. In particolare, e specificatamente al ruolo, la responsabilità e la capacità di collaborare in modo autentico e costruttivo.

Al termine della sessione, i partecipanti sono stati invitati ad attivare un confronto con il collega rispetto al proprio impegno nel consolidare le proprie capacità relazionali, e a dare, successivamente, un feedback ai responsabili interni della formazione.

In questo modo si mantiene una continuità del processo formativo, un canale aperto di networking interno, e un riscontro sull’efficacia delle iniziative di formazione.

Il peer coaching può inoltre essere un valido strumento per l’attività di coaching che in questo modo non rimane solo un percorso tra caoch e coachee, ma permette di rinforzare le potenzialità individuali e quelle di squadra.

Si favorisce perciò attraverso il peer coaching un dialogo costruttivo basato sull’ascolto e sull’incoraggiamento, funzionale all’accrescimento della propria consapevolezza nella gestione delle proprie abilità manageriali e sociali.

Infine, e non è un vantaggio banale, confrontandosi con il collega di corso si rafforzano i legami organizzativi e si coltivano sentimenti di fiducia attraverso l’aiuto dell’altro e le opportunità offerte dall’azienda.

Di Sara Di Giamberardino

Psicologa psicoterapeuta adleriana, lavora presso ATM di Milano dal 2005 nella Direzione Formazione Selezione Sviluppo e Organizzazione. Si occupa in particolare di progettare ed erogare interventi di formazione relazionale/ manageriale e di selezione delle figure professionali ricercate per i diversi ruoli aziendali. Collabora come volontaria con Dimensione Animale di Rho.