Coaching Desk in un magazine di coaching. Per chi ha da sciogliere un dubbio, o vuole confrontarsi. Qui, il dubbio se un coach potrebbe servire, o sarebbe inutile

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Ho 45 anni, un lavoro in un club sportivo che nonostante tutto non è male, e una vita familiare che funziona. Ho amici nuovi e vecchi, con cui gioco a calcio e cose così. Insomma, tutto tranquillo, anche troppo tranquillo, perché l’idea di andare avanti così per altrettanti anni mi spaventa di brutto.

Mi dicono di prendermi un coach, servirebbe?

Gentile 45enne,

se questo fosse un magazine generalista, e questa la posta del cuore, verrebbe da pensare che sei alle porte di una scappatella di qualche tipo, magari sentimentale, e che stai cercando una sponda per arrivare a dire che è ineluttabile, inevitabile.

Se io fossi il tuo coach, forse proverei a farti fare degli elenchi precisi, di cosa va bene e cosa manca o mancherà.

Ma dato che siamo in un magazine di coaching, che ne parla ma non lo esercita, provo a darti una panoramica.

Un coach

  • ti stimola a fare un progetto, se è questo che gli chiedi;
  • ti affianca nel valutare alternative, o nel definire un obiettivo, se è questo che gli chiedi;
  • ti aiuta a valutare le tue risorse in funzione di un obiettivo e a fare un bilancio costi vs benefici, se è questo che gli chiedi;
  • ti sostiene se decidi di rimetterti in gioco o di acquisire nuove skill, se è questo che gli chiedi

Come vedi, la palla è tornata nel tuo campo. Forse sì, un veloce percorso di coaching ti può essere di aiuto, se ti chiarisci qual è il suo senso per te. Se accetti che un  coach ti faccia domande e non ti dia risposte, perché quelle verranno da te stesso.

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