Dirette di CoachingZone

Dirette di CoachingZone

Paola Uslenghi, Louise Goodman, Patrizia Cinti, Barbara Leo, Marco Bettocchi, Beatrice Nannetti, Marco Gheri, Giuseppe Valenti per il nostro coaching magazine

tempo di lettura 2′

Sono i professionisti che hanno contribuito a realizzare le prime 10 Dirette di CoachingZone. Lunedì alle 15, per 20 minuti, sulla nostra pagina Facebook. Un tema di quotidianità che cambia di volta in volta, fra osservazioni, curiosità e suggerimenti

Abbiamo iniziato alla fine di marzo, in pieno shock di pandemia e lock down che impattava sulle nostre vite private e professionali, confondendole e confondendoci.

 

Sentivamo l’esigenza di contrastare il senso di chiusura che pervadeva le nostre vite, l’immobilizzazione delle scelte nelle nostre case diventate tutto il nostro mondo. In solitudine forzata o in altrettanto forzata coabitazione a oltranza:

  • comunicazione generativa per aiutare a costruire dialogo  e ascolto, riuscendo a stare davvero insieme, invece di limitarsi a monologhi autoreferenziali
  • una gita fuoriporta per rievocare la Pasquetta della tradizione e  volare con la fantasia e con tutti i cinque sensi, fra ricordi sensoriali e nuove esperienze anche multimediali
  • uno spazio tutto per sé, parafrasando Virginia Woolf che aveva capito che senza uno spazio dedicato non ci sono autonomia, pensiero creativo, identità, impegno, gioco
  • trasgredire, perché troppa chiusura porta a voler uscire, scappare, rompere le regole: e allora facciamolo, ma in modo consapevole
  • scegliere e non scegliere, in quale stato d’animo, con la testa oppure con il cuore, pronti ad assumercene la responsabilità oppure a giocare all’eterno fanciullo, allargando il ventaglio delle ipotesi.

 

Dato che si è capito che chi non sta su internet semplicemente scompare, abbiamo offerto qualche stimolo per rimanere sul pezzo professionalmente.  Per gestire l’overdose di contatti via internet in cui ci siamo immersi, e che spesso ci ha visti sprovveduti e ingenui:

  • la mia voce, per riappropriarsi di un’espressività diventata centrale, e che da dietro lo schermo prende il posto dei gesti, della temperatura, del muoversi, del porgere un oggetto
  • siamo tutti in cornice, per ridere dello schermo telefonico e di computer che è diventato lo sfondo della maggior parte delle nostre comunicazioni, il nostro nuovo setting
  • gentilezza, offrirla e accettarla, sostanza e non solo forma, per il cliente come in casa: per riprendere contatto con una virtù antica, che facilita le convivenze forzate e getta ponti sopra le distanze fisiche ed emotive
  • chi ha rubato il mio cliente, a partire dalla constatazione che mai come oggi so dove sta, e cioè all’altro capo del computer e raggiungibile da chiunque, invece che nel mio negozio o nel mio ufficio
  • sincronizziamo gli orologi, ma più ancora le nostre percezioni del tempo, cosa è breve e cosa è lungo, cosa rimanda al passato e cosa proietta nel futuro, che cosa è il nuovo affollamento.

Ai prossimi lunedì!

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