Dalla preghiera di Papa Francesco, da solo sul sagrato di S. Pietro il 27 marzo 2020. La pandemia, metafora di ogni solitudine
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Liberaci, o Signore
- Dal potere di Satana e dalle seduzioni del mondo
- Dall’orgoglio e dalla presunzione di poter fare a meno di te
- Dagli inganni della paura e dell’angoscia
- Dall’incredulità e dalla disperazione
- Dalla durezza di cuore e dall’incapacità di amare
Salvaci, o Signore
- Da tutti i mali che affliggono l’umanità
- Dalla fame, dalla carestia e dall’egoismo
- Dalle malattie, dalle epidemie e dalla paura del fratello
- Dalla follia devastatrice, dagli interessi spietati e dalla violenza
- Dagli inganni, dalla cattiva informazione e dalla manipolazione delle coscienze
Consolaci, o Signore
- Guarda la tua Chiesa, che attraversa il deserto
- Guarda l’umanità, atterrita dalla paura e dall’angoscia
- Guarda gli ammalati e i moribondi, oppressi dalla solitudine
- Guarda i medici e gli operatori sanitari, stremati dalla fatica
- Guarda i politici e gli amministratori, che portano il peso delle scelte
Donaci il tuo Spirito, o Signore
- Nell’ora della prova e dello smarrimento
- Nella tentazione e nella fragilità
- Nel combattimento contro il male e il peccato
- Nella ricerca del vero bene e dalla vera gioia
- Nella decisione di rimanere in Te e nella tua amicizia
Aprici alla Speranza, o Signore
- Se il peccato ci opprime
- Se l’odio ci chiude il cuore
- Se il dolore ci visita
- Se l’indifferenza ci angoscia
- Se la morte ci annienta.
photo by Anna Giuffrida