Per alcuni il numero 13 è un numero fortunato, per altri porta scalogna.
Al Totocalcio la vincita con il 13 era di quelle che fanno rumore. In un celebre romanzo di Agatha Christie, in 13 a tavola si giocano la partita con la morte, e del resto tutti noi evitiamo di trovarci in 13 commensali. 13 è un numero connesso con l’esoterismo, l’articolo 13 della nostra Costituzione ci dice che “La libertà personale è inviolabile”.
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Vittorio Marchis, professore emerito al Politecnico di Torino, autore di “Tredici. Un numero fatale” -pubblicato nelle Edizioni Il Mulino- ci dice che soprattutto 13 = 12+1.
Dove 12 è un numero comodo e pratico, divisibile in tanti modi, mentre il 13 ha quell’elemento in più, uno scarto, una stranezza, un inciampo, una diversità.
Tra scienza e letteratura, musica, arte e sport, questo libro è il racconto di liberi e affascinanti nessi tenuti insieme da questo numero. Spaziando dalla sfortunata missione lunare dell’Apollo 13 alla constatazione che sono rari i fiori con 13 petali. Dal fatto che per i Maya tredici erano le fasi lunari in un anno e quindi il tredici era un numero sacro, alla posizione del 13 nella successione di Fibonacci.
Facendo assurgere questo numero strano a stimolo per l’apertura verso l’altro e all’importanza della condivisione.
