Un albo professionale unico che riunisca tutti i coach non esiste, dato l’attuale vuoto legislativo. Potete cercare un coach sui siti delle Associazioni e delle Scuole, ognuna con uno suo elenco di professionisti che rispondono ai criteri stabiliti. Più frequentemente si chiede a un amico o collega che ne ha avuto uno, oppure si possono utilizzare opportunità di prova gratis. Nei contesti sportivi e manageriali è frequente rivolgersi a società di consulenza. Oppure ancora si può utilizzare il servizio fornito da enti legati a salute/benessere. Molto dipende anche dal tipo di coaching che cercate, cioè qual è il tipo di obiettivo personale e professionale che volete affrontare.

Scegliere il coach adatto

Una volta capito dove si trovano, occorre sceglierlo, per aumentare al massimo le possibilità che il percorso di coaching da intraprendere sarà efficace. Potete chiedergli che qualifiche ha, ovvero quali corsi ha frequentato, e poi verificare la solidità del corso stesso. O chiedergli se fa parte di associazioni di rilievo, che ammettono fra i propri membri solo persone  qualificate. Se ha pubblicato qualche testo sull’argomento, se è docente in qualche corso.

Ma l’assenza di qualifiche non è necessariamente segno negativo, dato che i corsi di qualificazione sono relativamente recenti, non sono ancora un prerequisito legalmente indispensabile, e molti si sono formati in modo diverso, con la pratica e il confronto fra colleghi, e attraverso l’esperienza come formatori, consulenti, psicologi, counselor.

Nel caso di coaching manageriale o imprenditoriale o sportivo o legato alla carriera, potete chiedergli per quali società ha lavorato, che non è un dato riservato come può esserlo il nome delle persone. Ed anche per quali livelli professionali ha lavorato, ovvero se ha familiarità con la complessità delle responsabilità di vertice, o di chi affronta rischi consistenti, o deve decidere velocemente, ecc.

Trovare e scegliere il coach con il metodo più adatto

Potete chiedergli che metodo/i utilizza, e di spiegarvelo in modo dettagliato, con degli esempi, raccontandovi alcune storie senza fare nomi: potrete valutare se il metodo vi è congeniale, e soprattutto se il possesso di questa pratica è veramente solido. Dato che il coaching lavora su un obiettivo preciso, già il primo incontro dovrebbe consentire al coachee di ottenere un primo piccolo risultato, anche solo quello di schiarirsi le idee sulle proprie priorità.

E soprattutto cercate di capire se c’è feeling, se sentite di potervi fidare! perché la fiducia è uno degli ingredienti principali di una relazione di aiuto che produce risultati.