tempo di lettura 2′

Ci sono competenze che sono legate strettamente alla persona che le detiene. Che l’azienda rischia di perdere se la persona in questione va in pensione, o cambia azienda, o viene promossa in un ruolo lontano dal precedente.

Pensiamo per esempio a queste capacità:

  • gestire certi clienti difficili
  • riuscire a farsi servire per primi dai fornitori più spocchiosi
  • trovare per intuito che cosa non va nel processo di produzione
  • essere la memoria storica della progettazione
  • garantire la qualità lì dove è più necessaria
  • vedere dove si sta bloccando il processo creativo nel nuovo progetto
  • anticipare come per magia i trend di domani
  • gestire i conflitti che nessun altro sa placare
  • etc.

 

Normalmente il detentore di questi know how è una persona di elevata seniority che non vede davanti a sé possibilità di promozione: ovvero è a forte rischio di demotivazione, che lo porterà a cogliere l’eventuale occasione del pensionamento, oppure a concludere altrove la sua vita professionale. Portando via con sé il suo know how.

 

Se l’azienda decide che non si può permettere che questo accada, può dotarsi di un nuovo strumento, un’accademia interna di mentoring.

La formazione con l’ Accademia di mentoring

La nostra esperienza del progetto Blue Mentor permette di stimolare nei detentori di know how il gusto e la capacità di trasmetterlo ai colleghi più giovani, e già questo rappresenta un vero e proprio strumento motivazionale.

Il senior si sente valorizzato, impara le tecniche di coaching e di didattica che gli permetteranno di insegnare e quindi di godersi un nuovo ruolo, quello di mentore.

 

Ma non si tratta di motivazione fine a se stessa. I mentor così formati sono in grado di cedere ad altri quello che sanno, mostrando come si impara dai fatti e non solo dai libri, trovando il linguaggio giusto con i giovani, l’esempio giusto con chi sceglie strade meno efficaci, la sintesi che coglie nel segno con i manager.

Perché il senior diventato mentor è diventato capace di fare domande invece di dare risposte, porsi come esempio ma con umiltà, capire in che cosa consiste l’unicità del suo know how, intuire come integrarlo con il sapere degli altri, che posto dargli in un contesto di innovazione.

 

Il vantaggio di un’accademia interna come Blue Mentor, invece di un pur valido corso esterno di mentoring, consiste nel valore che il management può conferire all’iniziativa. Massimizzando quindi non solo la parte motivazionale, ma anche l’effettiva trasmissione del know how, e lo sviluppo di una cultura aziendale in cui ruoli e atteggiamenti di mentore possano diventare via via più diffusi.

Di Paola Maria Uslenghi

Senior Training, Empowerment Coach, Carrer Coach per multinazionali, imprese, università e "persona", ha un’esperienza pluriventennale nel campo delle formazione, coaching e orientamento- Laureata presso l’Università Cattolica di Milano in Pedagogia, ha conseguito il Diploma Universitario di Consigliere Psicopedagogico e i Master in Processi di Orientamento e Consulenza alla Carriera e in Outdoor Training. Si è formata con professori e scienziati di fama internazionale tra i quali: Tim Gallwen, Otto Scharmer, Paul Watzlawick, Deepak Chopra, Orwin Avalon, Georg Senoner, Massimo Bruscaglioni, Paola De Leonardis, Daniele Novara…