Sì. E’ scesa di ben sette anni per gli uomini (da 69 a 62) e addirittura dieci per le donne (da 71 a 61)!

Se a ciò aggiungiamo gli effetti della legge Fornero (= si lavorerà sin quasi alla soglia dei settant’anni!), appare chiara la necessità per chi si occupa di formazione e di coaching di affrontare (previa acquisizione delle competenze necessarie) i temi della salute e del benessere. Senza la pretesa di sostituirsi a medici e nutrizionisti, ma con la consapevolezza che la formazione andrà sempre più in questa direzione (si pensi agli obblighi formativi da Accordo Stato-Regioni del 2011 su salute e sicurezza sul lavoro).

 

Vi siete mai occupati, quando fate coaching ad un manager, del benessere generale della sua persona?

Le neuroscienze (in particolare la neuroendocrinologia sociale) stanno studiando come gli ormoni possano interagire con il sistema nervoso nel guidare le interazioni sociali e nel determinare, almeno in certa misura, alcuni tratti di personalità.

Particolarmente interessante lo studio della relazione tra livelli ormonali e leadership. Si è scoperto che il buon leader ha un certo profilo ormonale ottimale, caratterizzato da un alto livello di testosterone e contemporaneamente da un basso livello di cortisolo, che – semplificando ma non troppo – contribuiscono in particolare ad una elevata resistenza allo stress ed agli insuccessi, ad una migliore propensione al rischio e più in generale ad uno stile più autorevole. Nell’ambito finanziario il binomio alto testosterone/basso cortisolo si è visto associato a decisioni razionali ed a maggiori guadagni.

 

La notizia interessante è che possiamo influire sui nostri livelli ormonali. Ecco alcuni consigli pratici, che possiamo trasmettere ai coachee:

  • Fare esercizio fisico (non troppo intenso) per almeno 30 minuti al giorno e allenare l’attenzione, come ad esempio con le pratiche di mindfulness, fa decrescere il cortisolo e più in generale riduce lo stress.
  • Una dieta ipoglicemica aumenta il testosterone.
  • Dormire troppo poco, al contrario, aumenta il cortisolo nel pomeriggio.

 

Il tema del rispetto della biologia dell’organismo umano è fondamentale per chiunque voglia disporre di una piena salute psico-fisica e di tutta l’energia necessaria per lavorare con i migliori risultati.

Il buon coach, ancora una volta, deve avere le competenze necessarie per poter verificare questi aspetti, soprattutto di fronte ad un manager stressato:

  • Sinceratevi per prima cosa che il vostro coachee dorma a sufficienza: i nostri neuroni non “si ripuliscono” se non dormiamo a sufficienza e con un sonno profondo. Se dormiamo poco il nostro cervello non è più lucido, siamo meno performanti e meno capaci di concentrazione e di creatività e, tra l’altro, ciò può portare a sviluppare insulino-resistenza con un conseguente ingrassamento!
  • Il nostro cervello si nutre di ossigeno e di glucosio. Se vogliamo disporre di tutta l’energia necessaria per lavorare bene e soprattutto di energia costante lungo l’intero arco della giornata, dobbiamo prestare molta attenzione all’alimentazione. Nutrirsi di cibi ricchi di zuccheri (che l’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce un vero e proprio veleno) e/o costituiti da farine raffinate (la classica “00” e “0”) porta ad immediati picchi glicemici (per cui ci sentiamo ricchi di energia) ma a successive veloci cadute della glicemia stessa a causa dell’impetuoso lavoro del pancreas che entra in allarme e secerne molta insulina. La conseguenza è un calo di energie che rende pigri, lenti, poco capaci di concentrazione e di positività sino al successivo pasto. Per ovviare a questi prolungati cali di energie è fondamentale:

 – ridurre al minimo il consumo di zuccheri, di farine raffinate e più in generale del cosiddetto “cibo spazzatura” (cibi con grassi idrogenati, cibi industriali in genere, caffè zuccherato, dolciumi, bibite gassate, oli raffinati ecc.).

– sostituire il cibo spazzatura con cibo che rilascia nel sangue l’energia più lentamente (carboidrati a lenta cessione), quale i cibi integrali, il riso, i legumi, le patate, la frutta e la verdura ecc.

Le persone che desiderano disporre di tutta l’energia possibile per lavorare al meglio devono imparare a gestire al meglio il loro stile di vita e di alimentazione: le aziende, ovviamente, hanno o dovrebbero avere tutto l’interesse a sostenere le persone in questa crescita di consapevolezza relativamente al proprio benessere lavorativo.

Di Attilio Leoni

Opera attualmente come manager in ambito commerciale presso l'Azienda Trasporti Milanesi Spa dopo aver maturato una lunga esperienza come responsabile della formazione e più di recente nelle Operations. In precedenza è stato responsabile della selezione e dello sviluppo, si è occupato di gestione del personale e di comunicazione interna. Ha curato nel 2015 con M.E. Salati la pubblicazione del libro "Neuroscienze e Management" e nel 2021 del libro "Neuroscienze e sviluppo (del) personale", scrive inoltre articoli di management su periodici e siti online. In collaborazione con l'Istituto Francese di Archeologia Orientale del Cairo e con l'Università Statale di Milano ha svolto attività di archeologo e papirologo.