Possiamo cambiare?

Se facciamo questa domanda agli adolescenti, alcuni ci rispondono “No, io sono fatto così” e altri “Si, è segno d’intelligenza”.

Se la facciamo agli anziani, alcuni dicono “Ma figurati alla mia età!” e altri sorridendo “Finché c’è vita si può cambiare e migliorare”.

Facciamo una breve analisi e diamo qualche spunto di riflessione.

Il cambiamento incontra diverse resistenze, che derivano principalmente da tre fonti:

  • Noi stessi
  • Gli altri prossimi
  • Il mondo

 

Per attuare un cambiamento, e sviluppare i nostri talenti, i primi da convincere siamo noi stessi. Molto spesso ci lamentiamo, ci arrabbiamo, ci diciamo che cambieremo delle situazioni che non ci piacciono ma, a volte, non riusciamo a cambiare nulla e subentra la rassegnazione. Passano i giorni, gli anni e risulta difficile uscire dalla “palude” del “sempre tutto uguale”.

 

Il primo passo per un cambiamento potrebbe essere quello di identificare un obiettivo, il più piccolo che possiamo raggiungere. Disegnare graficamente una linea temporale con 8 steps che definiscono azioni da fare per raggiungere quel piccolo, ma importante, obiettivo. Darsi un periodo definito (da 10 giorni a massimo un mese) e scalare la linea fino al raggiungimento dell’obiettivo.

Senza titolo

 

 

Gli altri prossimi chi sono?

Sono le persone che ci stanno vicine: amici, parenti, colleghi e conoscenti. A volte possono essere dei propulsori del cambiamento altre volte invece sono agenti bloccanti perché per esempio potrebbero avere delle aspettative diverse dalle nostre. Allora, invece di guardare ai nostri bisogni, cerchiamo di accontentare tutti e restiamo sopraffatti dalle opinioni altrui.

Il secondo passo potrebbe essere di riflettere sul fatto che cercando di mediare e accontentare tutti si finisce per non accontentare nessuno. Potremmo iniziare facendo una cosa che piace a noi e una che piace agli altri, poi due a noi e una agli altri, tre a noi e due agli altri e così via.

Il mondo come può incidere sul cambiamento del singolo? Le opinioni della società, le influenze, le mode, … tutto ciò che ci fa dire o pensare “Non posso farlo” adducendo scuse a livello social, come per esempio:

  • “Vorrei cambiare lavoro, ma non invio curriculum vitae perché c’è la crisi e di sicuro non mi chiamerà nessuna azienda”
  • “Non posso aggiungere questo nuovo servizio innovativo perché non c’è mercato”
  • “È meglio che mi orienti verso una facoltà umanistica piuttosto che scientifica perché noi ragazze siamo più portate alle materie letterarie, psicologiche e filosofiche”

Il terzo passo è ricercare esempi di persone o aziende che con le loro idee hanno portato innovazione, hanno rotto gli schemi e hanno scommesso su loro stessi. Chi vi è di ispirazione?

 

Quando abbiamo un’idea o semplicemente vogliamo cambiare qualche cosa per migliorarci, per essere persone serene, ogni volta, dobbiamo affrontare e vincere le resistenze. Uno dei segreti è fare ogni settimana un piccolo cambiamento che ci porta al nostro obiettivo finale.

Riflettete: “Questa settimana cosa posso fare per cambiare una piccola cosa in un ambito della mia vita?”

 

Ogni viaggio di mille miglia inizia con un piccolo passo

Lao Tse

 

Per informazioni potete contattarmi alla mail  <chiarac@careerpaths.it>

Vladimir Kush

L’immagine è “Partenza della nave alata”, olio su tela di Vladimir Kuš.

Di Chiara Corti

Psicologa, Master in psicologia Strategica. Senior Recruiter e Talent Acquisition Specialist. Supporta le aziende nella ricerca "custom" dei migliori candidati. Consulente HR in progetti di formazione, psycoaching e mappatura delle competenze. Ha pubblicato "On the latent structure of self-esteem as measured by the Italian translation of the self-liking and self-competence scale - revised (SLCS-R)" con Carraro, Zogmaister, Arcuri e Pastore sulla rivista Psicologia Sociale.