In un programma formativo riservato a neo laureati figli di imprenditori, era previsto che, alla fine delle tante giornate in aula in cui venivano illustrate tutte le sfaccettature del grande tema Azienda, si svolgesse una giornata di consulenza one to one presso l’impresa del padre del discente. L’idea era di confronto pratico fra la teoria del corso e lo specifico dell’impresa di famiglia. Diventava invariabilmente un momento di confronto fra le idee del giovane e quelle diffuse in azienda, fra le aspettative delle diverse generazioni, e sul modo di rendere compatibili i diversi poli.

In occasione di una di queste varie esperienze, molto stimolanti sia per le tante diverse tipologie di approcci – problematiche – dimensioni – spessore degli interlocutori sia per la difficoltosa necessità di dare indirizzi e risposte adeguati senza nulla sapere della storia dell’azienda, ho incontrato un sagace padre.

La figlia era stata mandata a questo corso nell’intento e nella speranza che potesse aiutare il padre ad espandere la sua attività. Che era un grande negozio di cartoleria e articoli da ufficio in una bella zona centrale della città.

Ebbene il padre-padrone, senza più badare all’obiettivo della giornata di confronto pratico con la figlia, mi ha monopolizzato. La cosa interessante è che mi ha praticamente costretto a fargli domande: non a dargli delle risposte, quelle le chiedeva ai professionisti abituali, l’avvocato e il commercialista e il funzionario di banca, e invece quella era un’occasione diversa.

Domande, voleva che gli facessi domande.

Perché lui, rispondendo, si chiariva le idee, scopriva i dubbi, intravvedeva le alternative. Mi ha tenuto lì tutta la giornata, dalle 8 del mattino alle 9 di sera. Mi ha raccontato i suoi progetti, perché raccontare gli faceva scoprire i punti deboli della trama. Ha esposto le alternative di finanziamento, e attraverso le mie domande ha visto dove c’era un possibile vuoto. Ha analizzato i dettagli della realizzazione, e man mano si accorgeva di che cosa non stava in piedi.

Alla fine, la figlia se ne era andata a cena per conto suo, ma il padre aveva capito che cosa aveva bisogno di approfondire!

Di Francesco Dolcino

Trasforma le idee di business in cose che si fanno, una dopo l’altra e nella giusta sequenza, fino a conseguire il risultato. Lo fa soprattutto in supporto a imprenditori di medie aziende, in fase di start up o di consolidamento o di maturità/declino. Svolge attività di volontariato in varie associazioni, in particolare per anni è stato vicepresidente di Anlaids Lombardia. Ha pubblicato “Così in Campo”, ricerca statistica sul Palio di Siena nei secoli; “Massime e minime” raccola di aforismi chiosati; “La spiritualità Francescana in Guglielmo di Occam”