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Queste riflessioni sono di Vincenzo Rubino, formatore e Gestalt counselor presso la nostra Scuola, che sta studiando in modo approfondito le potenzialità del coaching nel contesto scolastico.

 

“Non siamo bastanti a noi stessi, abbiamo sempre bisogno dell’altro. La cura risponde al bisogno essenziale di trovare qualcuno che ci aiuti a diventare quello che possiamo diventare” 

Luigina Mortari, 2017

Il coaching scolastico è lo strumento relazionale e l’approccio pedagogico che permette all’insegnante di favorire il cambiamento personale nei suoi studenti, insito nella natura imprescindibile dell’apprendimento in divenire a scuola.

L’arte di adoperarsi affinchè “tutto ciò che è già dentro” la persona, emerga con consapevolezza e creatività, è nota dai tempi di Socrate, il quale affermava che “non esiste insegnamento ma esiste solo apprendimento”.

La Scuola può guadagnare senso, unicità e attrattiva se gli insegnanti sanno offrire, ai giovani, esperienze di crescita significative e motivanti, accompagnando gli studenti nell’apprendimento, con gli strumenti relazionali e pedagogici che il coaching -scolastico- può offrire (Tucciarelli, 2014).

Il punto di partenza del coaching è il desiderio di realizzare qualcosa o di superare un ostacolo temporaneo, e il coach è quella figura adulta che aiuta l’individuo a focalizzare la situazione, porsi in una prospettiva di ricerca attiva e sfidante della soluzione, e progettare cambiamenti realizzabili e in sintonia con i propri talenti.

L’azione dell’insegnante coach, nella scuola, punta ad attivare l’intera personalità dello studente, con attenzione etica alla sua integrità di individuo, supportando e stimolando il movimento di chi vuole apprendere e adeguandosi alla sua unicità. Così come gli educatori e i genitori, anche gli insegnanti rivestono la “postura” di coloro che agiscono per la cura dell’altro, aderendo ad un habitus di istanze che si compone di generosità, responsabilità, rispetto e coraggio[1].

Gli studenti riconoscono all’insegnante il ruolo di guida autorevole, se la trama delle relazioni è caratterizzata dalla sua disponibilità di riconoscere i loro bisogni. Cercano un adulto che sappia creare un contatto con sguardo attento, che non giudichi secondo stereotipi, capace di ascoltare e dialogare, di vedere eventuali segnali di burnout. Non solo. Un adulto capace di una relazione simpatica ed empatica, che si prenda cura di loro, che sia interessato a costruire un rapporto autentico, più di quanto sia propenso a sperimentare congegni didattici o dispositivi metodologici pseudo-innovativi (Dallari, 2016).

Il coaching scolastico, nell’accezione specifica elaborata dalla Gestalt, invita l’insegnante ad affiancare alla dimensione di cura, tutelante e rassicurante, la capacità di accompagnare l’allievo a “sfidare i propri confini” per espandere la propria personalità. Questa modalità pedagogica permette di affrancarsi, gradualmente negli anni del percorso scolastico, dalla mera dimensione asimmetrica docente-discente, e di sviluppare via via un rapporto educativo di scambio e fiducia reciproca tra insegnante e allievo.

A partire dai primi anni della scuola dell’infanzia, fino al termine del secondo ciclo scolastico, lo scolaro curioso diventa uno studente consapevole, capace di autodeterminarsi e conoscersi, se accanto a sé può avere figure educative preparate e allenate ad utilizzare, innanzi tutto, le competenze di base del coaching, ovvero:

  • le competenze proprie dell’intelligenza emotiva (D. Goleman, 1995):
  • le capacità per progettare il cambiamento (“T-GROW MODEL”, J.Withmore, 1980)
  • le abilità di sostenere lo sviluppo dei talenti e delle componenti di leadership(“Enneagramma Model”, C. Naranjo, 1986)

L’aspetto innovativo di un approccio didattico costruito attraverso il gestalt coaching, si realizza nell’offrire all’insegnante esperienze pratiche sfidanti, volte a migliorare le abilità emotive, relazionali e gestionali con cui egli si appresta ad affrontare le principali sfide della Scuola contemporanea.

Si tratta di un percorso formativo teorico e pratico, su base esperienziale e di gruppo, rivolto soprattutto agli insegnanti neo-immessi nella Scuola, in ogni ordine e grado del I° e II° ciclo. E’ un’opportunità formativa che riconosce l’efficacia di quegli approcci di sviluppo olistico della persona[2] e l’importanza dell’influenza dei contesti sulla salute e sugli esiti scolastici degli studenti, come già avviene in Europa da più di 20 anni[3] e nelle scuole del Piemonte da quasi un decennio[4].

Formarsi per diventare un “docente coach” con l’approccio del Gestlat coaching vuol dire acquisire modalità di lavoro con gli studenti, sia nell’orientamento individuale nel passaggio dal I° al II° ciclo scolastico, sia con l’intero gruppo classe dai primi anni della scuola materna,  e poter affrontare con maggior sensibilità e competenza le problematiche dell’inclusione delle differenze di apprendimento (BES, DSA), della costruzione di senso civico (le competenze chiave di cittadinanza), i temi della dispersione scolastica e delle diseguaglianze sociali.

L’insegnante si muove in uno scenario complesso nella quotidianità propria della realtà scolastica e ha bisogno anch’egli di punti di riferimento chiari e autentici, interni ed esterni. Il coaching scolastico sostiene il docente a coinvolgersi pienamente con gli allievi, con l’obiettivo di educarli al gusto della sperimentazione di sé e “dell’andare oltre”, verso la conquista di traguardi raggiungibili. In questo senso, diventa fondamentale che l’operatore pedagogico sappia presentarsi egli stesso come una persona che, mai soddisfatta di quanto realizzato, è sempre teso verso nuove conquiste e verso il superamento di quanto raggiunto (Bertolini, 1988), imparando a coniugare la “saggezza educativa” del fare quotidiano con  l’azione riflessiva della novità dell’esperienza (Mortari, 2008; 2017).

L’insegnante che sceglie di educare attraverso la pratica del coaching scolastico, è un professionista che ha lo scopo di offrire “il maggiore apprendimento con il minimo insegnamento” (Papert, 1998). Egli preferisce costruire sfide individualizzate per i suoi allievi, invece di perseguire una didattica pre-confezionata fatta di nozioni standard, e accompagna gradualmente l’allievo a “seguire il suo personale cammino di crescita”.

Le ricerche effettuate nel campo della Social Emotional Learning (J. Durlak, R.P. Weissberg, 2011), hanno dimostrato che adottare una logica costruttivista, nella programmazione didattica, migliora gli esiti scolastici degli alunni, rinforza la loro motivazione e aumenta il senso di efficacia professionale degli insegnanti. La didattica costruttivista permette di mettersi in gioco attivamente, cooperando con gli altri, per trovare soluzioni a sfide e problemi interessanti, attraverso la valorizzazione e lo sviluppo delle compente dell’intelligenza emotiva. In Italia, sono diffuse da tempo iniziative sia formative (per docenti) sia didattiche (realizzate già nelle scuole), che sostengono sia lo sviluppo dell’intelligenza emotiva (D. Lucangeli, 2007; 2010;2019), sia quello delle Life Skills, con un approccio gestaltico[5].

E’ questo è il core del coaching scolastico, secondo la prospettiva della Scuola Gestalt Coaching di Torino, che sostiene la potenza e l’efficacia innovativa che questo approccio metodologico può esercitare sia sugli allievi sia sugli insegnanti, impattando sul benessere generale di tutto l’ambiente scolastico.

Come può il coaching scolastico migliorare anche la collaborazione tra scuola e famiglia?

Nel prossimo articolo affronteremo il tema dell’organizzazione scolastica, dei gruppi di lavoro e della relazione tra Scuola e famiglia, descrivendo i principi base del team coaching scolastico e di “come un insegnante tutor o figura strumentale può diventare leader trasformativo all0interno della propria scuola?”.

 

Breve bibliografia:

  • VV., “Stress e disagio nella scuola: analisi, riflessioni e possibili soluzioni”, IPSOA, ISL, n°6, 2018
  • Bertini M., a cura di, “Il modello delle skills for life. La promozione dello sviluppo personale e sociale nella scuola”, 1994.
  • Blunckert P., “Gestalt Coaching”, Ed. Jenny Rogers, 2015
  • Cangemi L. in Baker T., Tricarico L., Bielli S., “Making the most of technology in education Lessons from school systems around the world”, NESTA ITALIA; 2019
  • Durlak, Weissberg R., “The Impact of Enhancing Students’ Social and Emotional Learning: A Meta‐Analysis of School‐Based Universal Interventions, Child Development, Vol. 82, 1, 2011
  • Goleman D., Senge P., “A scuola di futuro”, Ed. Rizzoli, 2014
  • Lucangeli D., “Cinque lezioni leggere sull’emozione di apprendere”, Ed. Erickson, 2019
  • Lucangeli D., “Ladidattica del sorriso”, Convegno presso IC. “Niccolò Tommaseo” di Torino, 2020 (https://www.youtube.com/watch?v=V0CJ68JB5tY)
  • Mortari L., “La materia vivente e il pensare sensibile. Per una filosofia ecologica dell’educazione”, Mimesis, 2017
  • Pisanu F., a cura di, “Six-monthly Journal on Learning Research and Innovation in Education”, Iprase, Ricercazione, vol. 7, n°2, 2015
  • Profumo F., a cura di, “Leadership per l’innovazione nella scuola”, Ed. Il Mulino, 2017
  • Tucciarelli M., “Coaching e sviluppo delle soft skills”, Ed. La Scuola, 2014
  • MIUR: Piano per la Formazione Docenti:

https://www.istruzione.it/allegati/2016/Piano_Formazione_3ott.pdf

 

[1] Vedi Luigina Mortari in “Filosofia della cura”, 2015.

[2] Social Educational Learning School Program (https://italia.6seconds.org/wp-content/uploads/2017/02/Case-History-nella-Scuola.pdf)

[3] Health Promoting School (https://www.who.int/publications/i/item/97-8924-000484-9)

School for Health in Europe (https://www.schoolsforhealth.org/)

[4] Rete SHE Peimonte: https://www.reteshepiemonte.it/

[5] Scuole DADA di Lidia Lucangeli, DS e Gestlat Counselor, formatrice per TUTTOSCUOLA e IPRASE (https://www.scuoledada.it/)

Di Scuola di Gestalt Coaching

SCUOLA GESTALT COACHING SRL: Un team di professionisti che, attraverso un metodo fortemente esperienziale, la formazione in aula, sessioni di personal e team coaching, l’intervento diretto nelle organizzazioni, lavora per sostenere e integrare i processi di crescita personale e professionale, la qualità della vita, il successo del team e dell’organizzazione, il benessere collettivo. Tra i suoi corsi: il Master in Gestalt Life e Business Coaching, il Master in Gestalt Life e Sport Coaching, il Master in Gestalt Corporate Coaching, i Seminari di Formazione Manageriale.