“Adesso lei pesa 63 chili, e mi deve  perdere un chilo alla settimana, così fra due mesi guardandosi allo specchio sarà soddisfatta di quello che vede”. Oppure “Mi aspetto che conquistiate un cliente nuovo ogni mese, in modo sistematico. In questo modo arriveremo al target prefissato”. O, per stare su un tema di coaching molto frequente “Per migliorare la sua gestione del tempo, nel corso del prossimo mese diminuiremo del 20% le cose che lei è costretto a rimandare dato che non riesce a occuparsene pur trattenendosi in ufficio”.

Sono modi di impostare l’obiettivo a partire da adesso, dalla situazione attuale. Dove si evidenziano i traguardi intermedi da raggiungere, avendo come punto di partenza l’oggi. E a cui normalmente si fa seguire la riflessione su come cominciare a conseguire questo primo traguardo intermedio.

Si può anche ragionare al contrario, partendo dalla meta.

“Obiettivo di una buona pianificazione è riuscire a occuparsi di tutte le cose importanti. Tutte. Diciamo che ci arriviamo fra 5 mesi? allora fra 4 mesi lei terrà sotto controllo l’80% di quello che ora le sfugge, fra 3 mesi il 60% e alla fine di questo mese saremo già al 20%”.

E’ solo un gioco di parole, ma serve a proiettare la mente del coachee verso l’obiettivo finale, che è un risultato a cui tiene, visto che si è preso un coach apposta per questo. E se la funzione del coach è appunto aiutare il coachee a raggiungere i suoi obiettivi, le parole che usa sono determinanti nel mobilitare le energie. Far vedere la meta, far assaporare il gusto della vittoria, aiuta a familiarizzarsi con una situazione migliore, quella che viene auspicata, piuttosto che sul risultato a breve che ne rappresenta una tappa indispensabile ma poco interessante. Perché se è poco interessante, è difficile metterci tutto l’impegno necessario. Oppure sembra una cosa che possiamo rimandare, tanto, che cosa cambia?

Vale anche per le diete, per i target di vendita e in generale con tutti gli obiettivi. “Con questa dieta lei arriverà a pesare 55 chili, una taglia 42; questo vuole dire che fra 7 settimane ne pesa 56, fra un mese e mezzo 57 e fra un mese 59”. Oppure “Sistemiamo il budget se fra un anno abbiamo un centinaio di nuovi clienti, uno sforzo da suddividere fra voi 9; questo vuole dire che fra 11 mesi ne avremo circa 90, fra 6 mesi circa 50 in più”. Il coach, o il capo/coach ha proiettato l’interlocutore sul risultato finale, rispetto al quale il piccolo passo da fare nel breve non è più banale o procrastinabile.

 

L’immagine di questo post, uno scalatore che ha raggiunto la vetta e guarda giù, può essere utilizzata dal coach come complemento dell’impostazione dell’obiettivo a partire dalla vetta:

  • che cosa rappresenta la vetta?
  • che cosa rappresentano i boschi abbandonati in basso?
  • che cosa rappresentano le parti di roccia più ripida?
  • che cosa c’è dietro, che non vediamo? uno strapiombo? una strada ferrata? una guida alpina? un’altra vetta?