Il couchsurfing si diffonde. Complice la voglia di andare in giro spendendo il meno possibile, lo spirito di avventura dei giovani, la semplicità e informalità del meccanismo, la possibilità di entrare da subito in una situazione accogliente.

Ursula ha passato quattro notti sul divano del monolocale di David a Bath, nel sud dell’Inghilterra,. E’ poi ripartita passando da Londra per arrivare ad Amsterdam sul lettino da ospiti di Anneke, sistemato in un angolo della stanza che utilizza per la pranoterapia. A quest’ultima ha portato un vasetto di marmellata di Fortnum and Mason, presa in aeroporto appena prima di imbarcarsi. Per sdebitarsi con David non aveva pensato a un regalo, non si era fatta di lui un’idea abbastanza precisa: ha preferito offrire un paio di giri di birra al pub, la sera successiva al suo arrivo, mentre si faceva raccontare dei suoi studi e dei suoi viaggi.

Prima di questo c’erano state le inserzioni sul sito, è ovvio, la pianificazione del viaggio, lo scambio di informazioni.

Ma le cose non vanno sempre così lisce. C’è il guest che usa foto non sue per presentarsi, l’host che descrive la sua casa in modo troppo lontano dalla realtà, chi mente su età e professione, chi costruisce deliberatamente situazioni ambigue.

 

Proponiamo allora una check list da coach, una serie di domande da fare/farsi prima di ogni incontro.

  • Le informazioni fornite sono coerenti fra di loro? Cioè foto ed età, professione e modo di esprimersi, ecc.
  • Ci sono delle referenze? Ha dei garanti? E se non ci sono, perché?
  • Hai controllato sull’elenco degli abusi? Non si sa mai…
  • Tutte le vostre comunicazioni sono state via sito? E quindi registrate? Se il vostro interlocutore ha insistito per mantenere i contatti in modo diverso, può non essere un bel segnale
  • Come si comporta? In modo naturale o con delle forzature, tipo molto distante, o anche eccessivamente amichevole
  • È un po’ troppo attento ai vostri oggetti di valore?
  • Fidatevi del vostro istinto: se una situazione non vi piace, andatevene, ci sono sempre gli ostelli!