Questo articolo è stato scritto da Bruno Marcato, membro dello staff di Sysmacon

 

La vita non è altro che una serie di domande che contengono già il seme della riposta, e risposte gravide di nuove domande” scrive Gustav Meyrinck nel suo romanzo Il Golem.

Formulare una buona domanda, precisa e carica della forza emotiva che ci spinge a trovare una soluzione è uno dei passi decisivi in un processo di coaching o di consulenza.

In un recente seminario sul metodo Management Constellation abbiamo usato la rappresentazione scenica delle mappe mentali proprio per permettere a una partecipante di chiarire e formulare con precisione la domanda che la stava assillando.

Per saperne di più sul metodo Management Constellation e sul prossimo seminario introduttivo del 18 febbraio a Milano vedi il sito www.sysmacon.com

 

L’ idea del titolo, parte non solo dall’esito emerso, ma soprattutto dal prestare attenzione ai processi emersi e dai fattori cognitivi ed emotivi che ne hanno costituito la struttura della consulenza. Lo studio del caso è stato avviato come se si fosse in una situazione reale, con cliente e consulente.

Nella fase di elaborazione e chiarificazione della domanda, ci si è concentrati nella realizzazione di un’intervista volta a focalizzare l’attenzione degli elementi rilevanti che la stessa persona portava. Questi aspetti a volte richiedono tempo, ma soprattutto devono essere impostati per fare in modo che la domanda esplicita della persona possa essere costruita partendo dai significati che la stessa persone attribuisce agli avvenimenti e alle situazioni di maggiore o minore complessità che porta. Al di là del fatto che per un osservatore esterno alcune incongruenze o alcune lacune nel racconto già possano evidenziare degli elementi di criticità. Il fatto che debba essere lasciata alla persona la libertà di riuscire a costruire o ricostruire una sua idea degli eventi e lavorare su questi rimane un caposaldo della funzione maieutica del processo del colloquio. Da qui si può far risalire la tecnica alle riflessioni di Platone nel Teeteto che cerca di spiegare come nell’ arte del colloquio compito dell’interlocutore è quello di far emergere i contenuti “nascosti”, diremmo in linguaggio moderno non espliciti, dei pensieri e dei significanti del cliente.

 

Nel nostro caso, la prima formulazione della domanda è stata:

“Quali sono le aspettative del superiore (che mi ha dato un incarico di lavoro) nei miei confronti rispetto alla situazione descritta”.

Dopo aver scelto I soggetti della rappresentazione seguendo il modello della MC, averla giocata e aver accompagnato il cliente a vedere con un altro occhio la situazione portata, si è arrivati a riformulare la domanda (che a questo punto porta in sé la risposta stessa della consulenza) …

“Quali sono le mie aspettative nei miei confronti e rispetto all’incarico ricevuto?” cioè quali sono i miei dubbi sul mio operato e che effetti hanno sull’analisi della domanda?

 

fogli per costellazioni

Breve descrizione della storia

La consulente ha un incarico di supervisione di una piccola équipe educativa di un’organizzazione che si occupa di minorenni.

La coordinatrice di questo servizio deve andare in maternità ed emergono nell’ organizzazione delle ipotesi di possibili cambi organizzativi dovute all’assenza e alla possibile precarietà della situazione.

Entrano in gioco altre figure, una possibile sostituta, oppure il collocamento della coordinatrice in altro posto al rientro della maternità, si mescolano tematiche della singola struttura di accoglienza con quelle collegate all’ organizzazione complessiva che ha altri centri, etc.

La supervisora viene coinvolta in una fase del processo in atto e le viene chiesto un parere sui possibili scenari organizzativi.

La proposta della rappresentazione parte dalla scelta degli attori e dalle aspettative degli stessi. Questi elementi vengono scelti perché appaiono essere quelli maggiormente in gioco dalla narrazione e al centro della sua attenzione sia emotiva sia legata ai significati.

Quindi:

  • soggetti significativi, (superiore, coordinatore, personale)
  • le aspettative di ognuno,
  • I clienti
  • La supervisora (L’io)

La rappresentazione e il contestuale racconto, le domande volte all’innalzamento della consapevolezza e del proprio posizionamento, e il dialogo tra soggetto e formatore si è svolto lasciando che la stessa persona descrivesse, anche se in maniera confusa gli elementi della storia.

Due obiettivi: da una parte far emergere la domanda implicita che possa collegarsi alla domanda esplicita per favorire una migliore focalizzazione del problema, dall’altra far crescere la consapevolezza del proprio ruolo nella storia.

L’aiutare il soggetto a trovare le proprie parole e la propria espressione, lasciando degli elementi di confusione e di poca chiarezza espositiva, in sospeso evitando di intervenire troppo in questa fase, mantenere una sospensione del giudizio del consulente è prioritario per favorire il passaggio dal preconscio (conoscenza implicita), alla presa d’atto e alla costruzione di un’immagine della situazione più chiara. Il tutto accompagnando il soggetto alla sua rappresentazione scenica con parole, sentimento e corporeità.

A volte la riformulazione della domanda favorisce che la persona stessa trovi la propria risposta in forma autonoma e lo porti  li dove la situazione è sostenibile, possibile e gestibile in autonomia.

Da qui in poi, la consulenza, la domanda, il percorso consulenziale si apre per individuare le strade e le possibili vie da intraprendere nel concreto, dove si possono predisporre i primi passi per rispondere alla semplice domanda… “domani, quindi, tornando al mio posto di lavoro, cosa farò?”

Di Georg Senoner

Business consultant and coach; specialized in organisation development and strategy development. Integrates systemic constellations in his consulting and training activity.  Teaches constellationwork at the SysMaCon School & Research and at several other institutes worldwide.  Graduated in Economics and Business Administration at Universitá Bocconi Milano. He has 20 years of experience as entrepreneur and CEO of a medium-size industrial corporation. With Claude Rosselet and Henriette Katharina Lingg he has developed the approach of Management Constellations – an adaptation of constellation work to support change processes in organizations. Together they published a book on this subject translated in five languages. (English: Enacting Solutions; Spanish: Management inteligente; German: Management Macht Sinn; Italian: Strutture del Successo, Russian).