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“Ho fallito diversi esami all’università… un mio amico li ha sempre passati tutti al primo colpo. Ora lui è ingegnere alla Microsoft, ed io, sono il capo della Microsoft”.

Bill Gates

 

Capita molto spesso che ad una brillante carriera universitaria non corrisponda un’altrettanto brillante carriera manageriale.

Ma come mai? Forse poca dedizione al lavoro? Poca volontà?

La verità è che molti neo-laureati rimangono per molto tempo intrappolati nel loro nozionismo universitario. Le conoscenze che hai acquisito con lo studio sono degli strumenti di pensiero importantissimi ma non possono definire chi sei tu e come andrai ad utilizzarli.

Bill Gates e le storie di altri imprenditori di successo  come Jack Ma, ci insegnano che, soprattutto nei ruoli imprenditoriali e manageriali, per avere successo è necessario saper cambiare il proprio modo di pensare. Oltre ad avere:

  • spirito di intraprendenza
  • straordinarie capacità comunicative

 

E tu? Hai queste caratteristiche?  Come potresti migliorarle? Sei pronto a cambiare te stesso e il tuo approccio alle cose?

Ma partiamo dalle basi: la parola inglese management corrisponde al termine gestione e conduce, di per sé, a qualcosa di molto generico e non riconducibile ad una specifica formazione universitaria.

Cosa fa, quindi, un manager? Il manager è una figura che contribuisce all’efficienza organizzativa di istituzioni pubbliche e private. Il suo ruolo è quello di promuovere la realizzazione di un progetto e di dirigerne le diverse fasi supportando direttamente o indirettamente il lavoro dei suoi collaboratori.

 

Dalla teoria alla pratica

Passiamo a questo punto dalla teoria alla pratica. Sei pronto/a a metterti in gioco, e a viverti nel migliore dei modi la tua prima esperienza da manager. Da dove iniziare? Cosa devi fare? Analizziamo i 6 passaggi-chiave da adottare fin dai primi giorni di lavoro.

 

1) Chi fa cosa? Chi è responsabile di cosa?

E’ essenziale conoscere fin da subito le persone coinvolte nel progetto. La cosa potrebbe essere più facile a dirsi che a farsi; infatti spesso nei grandi progetti internaziali la via prevalente di comunicazione sono le email e le videoconferenze. In queste circostanze avere un quadro generale potrebbe essere molto complicato.

Cosa fare quindi? Fai tu il primo passo! Incomincia con il presentarti mandando una piccola email di saluto a tutti i tuoi colleghi virtuali specificando loro chi sei e qual è il tuo ruolo nel progetto. Magari aggiungi una tua foto in modo che le persone possano dare un volto al tuo nome. Ti assicuro che questo tipo di attaggiamento sarà molto apprezzato e con molta probabilità contraccambiato.

Se ciò non accade la formula magica è….. chiedere! Al di là dei singoli progetti ricorda inoltre che ogni azienda ha un organizzazione ben precisa. Consulta quindi l’organigramma aziendale (organizational chart) e tienilo sempre in considerazione.

 

2) Definisci i tuoi obiettivi

Cosa ti ha spinto ad accettare e volere il tuo posto di lavoro? A cosa aspiri? Poniti sempre degli obiettivi concreti e cerca di contestualizzarli il più possibile. La scalata è strettamente legata alla tua capacità di vendere le soluzioni e/o prospettive di cui più necessita in quel momento la tua azienda.

 

3) Comunica le tue strategie e prospettive

Comunica le tue idee e condividele con gli altri; ricordati sempre che potresti avere l’idea del secolo….. ma se questa non è supportata e condivisa con il tuo team working sarà difficilmente concretizzabile. Focalizza la tua attenzione su qualsiasi metodo di comunicazione (workshops, presentazioni, seminari) che promuova lo sviluppo dell’idea che hai o vuoi proporre.

 

4) Considera il problema dell’hand over

Ti potrà capitare di essere coinvolto in un progetto già avviato. Considera a questo punto il possibile problema dell’handover e della resistenza al cambiamento.

C’è poco da fare: al di là di tutte le strategie e degli schemi possibili e immaginabili, ogniuno di noi ha un unico modo di proporre e concretizzare idee e soluzioni semplicemente perchè ognuno di noi è unico. Mantieni sempre la consapevolezza di ciò, perchè sarà la chiave di volta che ti servirà per fare carriera.

La bellezza della tua singolarità potrebbe non essere accolta come dovrebbe. Nulla di personale in tutto ciò. Devi tenere infatti in considerazione che le persone che lavorano da più tempo di te al progetto potrebbero avere accumulato stress e frustazioni.

Non ha importanza quanto tu sia qualificato, quanta esperienza lavorativa tu abbia e soprattutto quale tipo di ruolo andrai a svolgere. Un nuovo inserimento è spesso associato ad una sorte di rallentamento, ad un cambiamento che molto probabilmente non era stato calcolato. Ciò crea instabilità nel gruppo di lavoro. Più tu sarai in grado di far percepire il cambiamento come un fattore positivo per il progetto, più il tuo lavoro sarà valorizzato.

 

5) Comunicazione sì… ma per iscritto

“Carta canta e villan dorme”. Quante volte hai sentito questo frase? Bene, è il caso di metterla in pratica. Al di là della fiducia, delle tranquille chiacchierate e delle decisioni comunicate al telefono, fai sempre  in modo di produrre una documentazione scritta.

Mettere nero su bianco aiuta a identificare in modo chiaro e trasparente a quale fase del progetto si sta lavorando e a ottimizzare i passaggi fra uno step ed un altro. Le linee guida del progetto, in quella che è la sua struttura base, vengono finalizzare durante meeting ufficiali. Fai in modo di avere sempre a portata di mano il verbale dell’ ultima riunione (il meeting minutes) e di adattare coerentemente le tue priorità e scelte. Ho parlato in modo più approfondito del meeting minutes in questo articolo. Se sei alle prime armi e non sai come scriverne uno in modo efficace, ti consiglio di leggerlo.

 

6) Mira ai risultati

Il lavoro è lavoro. Non voglio essere troppo teutonica in questo, ma deve esserti chiaro fin dall’inizio che non importa quanto tempo e con quanta passione ti dedichi al lavoro. Al tuo capo/i interessa solo se raggiungi i risultati che si aspetta/no da te e nei tempi prestabiliti.

Se stai al passo, hai fatto bene il tuo lavoro; se non lo sei stato il tuo lavoro non è stato svolto adeguatamente. Fine della storia. La tua passione, la tua dedizione e soprattutto quanto di te vuoi investire sono valori esclusivamente tuoi. Viviteli perchè belli e gratificanti per te stesso. Cosciente di ciò, prenditi la libertà di decidere se rimetterli al giudizio altrui o no.

 

Spero questo articolo ti abbia dato dei nuovi punti di riflessione.Ti auguro un grande in bocca al lupo per questa bellissima avventura!

 

“Non possiamo diventare ciò che dobbiamo essere rimanendo ciò che siamo

Max Depree

 

 

Photo by Austin Distel

Di Maria Domenica Costantino

Maria Domenica Costantino lavora come business Analysis & Project Manager presso l’azienda Eurofins. Laurata in Biologia presso all’università di Pisa, nel 2012 si trasferisce in Germania dove lavora come ricercatrice per la comunità europea (Marie Curie Early Stage Researcher Fellowship). Nel 2016 consegue il dottorato di ricerca presso l’università di Amburgo. In questi anni è stata responsabile dell’organizzaione di workshops, seminari e conferenze mirate alla promozione della comunizione scientifica a livello internazionale e multidisplinare. Grazie alle esperienze acquisite si è attivamente focalizzata sul tema della crescita personale ed è fondatrice del blog www.metodiestrategie.com